Dis-Illusioni. Tra Aspettative e Realtà è il titolo scelto per la personale di A-criticArt, in calendario da sabato 6 Maggio – con inaugurazione alle ore 18 – alla Galleria d’arte La Fonderia di Firenze, in via della Fonderia 42/R.
Con questa mostra personale A-criticArt presenta opere che indagano psiche e percezioni, dentro alle quali ogni sfaccettatura viene esaminata, rielaborata e tratteggiata. Autodidatta, si è sempre dedicato alla creazione di ritratti; i suoi soggetti sono inizialmente ispirati a personaggi e icone del cinema, della musica e dello sport. Il suo interesse per la comunicazione, la laurea in psicologia e lo studio dell’espressione delle emozioni ha influenzato la sua ricerca artistica.
Le quattro serie di opere, appositamente realizzate per questa esposizione, prendono forme differenti di linguaggio e tema, ognuna legata da un filo psicologico:
Calligrammi/Ritratti con le parole. Tramite i testi delle canzoni si vanno a delineare i profili di famose band internazionali. Conosciamo davvero la band che amiamo o è solo una rappresentazione scelta quella a cui siamo affezionati? Usando le parole dei loro testi si vanno a comporre i loro ritratti, materializzando le immagini e le illusioni che su di loro siamo portati a proiettare.
Puzzle. Una serie di ritratti che indaga le condizioni patologiche che affliggono la mente umana, la cui scelta tecnica è legata all’idea che la personalità di un soggetto sia composta da numerose variabili e fattori che interagiscono e si intrecciano, come, appunto, i pezzi di un puzzle.
Paesaggi. I luoghi, gli scorci caratteristici di note città, sono qui immortalati in prospettive differenti, mantenendo una familiarità generalmente valida. L’uomo si è costruito, nel corso del tempo, edifici e ambienti con i quali è in continua interazione ma che acquisiscono valore a seconda della socialità che li attraversa e la percezione della singolarità.
Telefoni/Attraverso lo schermo. Nella giustapposizione di schermi si racconta la frammentazione sociale e digitale del rapporto tra uomo e tecnologia. Dall’utilizzo dei dispositivi a fini pratici quello che è risultato, nel nostro tempo, è una fragilità rapportata alla dipendenza tecnologica. Ne consegue un senso di incompletezza quando quei dispositivi vengono a mancare, come avverrebbe nella rimozione di uno degli elementi dalle composizioni delle opere.
Quello che quindi è esposto nei locali della Galleria è un gioco fatto di segni a matita e china, un gioco dove lo sguardo si ritroverà ingannato o stimolato a cercare una verità composita, che non subito potrà essere colta.
L’artista ha all’attivo numerose esposizioni in Italia e all’estero, tra cui Firenze, Parigi, Roma, Londra, Berlino, Opatija (Croazia) e la personale presso la Galleria La Fonderia di Firenze nel 2020.